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Sono solo canzonette OVVERO SICUREZZA DELLA RETE FRA SCIENZA E FANTASCIENZA La pornografia è stata in passato uno strumento di affermazione per i canali alternativi di informazione e
intrattenimento che andavano nascendo negli
anni ’70. Allora c’erano soltanto i canali TV di Mamma RAI,
la gente faceva a gara per captare le prime TV libere. C’erano Tele
Montecarlo, Tele Capodistria e la TV Svizzera, che ogni tanto avevano il “pregio” di mandare in onda qualche film un
tantino più osé, rispetto alle calze di lana delle Kessler. Arrivarono le prime TV libere italiane, alcune
la notte mandavano filmini un tantino hard. Dopo un po’ di
tempo nessuno ci faceva più caso. Al Nord invece fece scalpore un quiz
telefonico dove se i concorrenti azzeccavano le risposte, una bella signorina
cominciava a “scoprirsi” poco alla volta. Tutti il giorno
dopo, a scuola o in ufficio, ne parlavano.
Anche la radio fece questo tentativo, con
Cicciolina. Anche la carta stampata non è da meno,
se in copertina non ci sono … i seni in evidenza, e non stiamo parlando di
trigonometria, il giornale non vende. La parabolica satellitare si è poi
affermata grazie a due cose, le partite di calcio e gli abbonamenti a “Adult
Channel”. Con la massiccia presenza in rete della pornografia,
INTERNET sta percorrendo questa stessa strada. Con questo strano metodo, la gente sta imparando ad
usare i new media. Si scopre che c’è qualcosa in più. E-government, e-democracy, e-commerce, la pubblica
amministrazione in rete, l’informazione, e-learning, perfino la telemedicina. INTERNET riesce dove erano fallite le TV, che ebbero il permesso a
trasmettere in base all’articolo di Costituzione che parla di libertà di
pensiero, e che invece applicarono soltanto la libertà di commercio. Dopo che avete navigato per la rete in lungo e in
largo, dopo che ne avete viste tante, dopo che
probabilmente alcune immagini vi avranno pure commosso… (ammessi che non
siate di legno). A un certo punto incominciate ad essere seri e a porvi
qualche domanda. Cosa può significare la presenza
massiccia di pornografia in rete? INTERNET
è un grande strumento di democrazia. Pensiamo alle pubbliche amministrazioni,
che in virtù delle leggi sulla trasparenza, sui web devono dare conto di
tutte le loro attività (gare d’appalto comprese), e pensiamo alla presenza in rete di tutti i
mezzi di informazione, quotidiani, periodici, radio
e tv. L’enorme
presenza di pornografia, potrebbe essere una strategia per screditare la
rete? Perché
il sesso virtuale, quando i costumi moderni, consentono
di farlo facilmente, volendo anche a pagamento? Paura dell’AIDS? Inoltre
negozi e edicole vi riempiono già di videocassette e DVD, o come li
chiamavano allora “filmini”, perché allora cercare il proibito su INTERNET? Tentiamo
una classificazione della pornografia: 40 % fonte di
guadagno 40 % amatoriale 5-10%
illegale e affine a patologie (pedofilia etc.), foto pubblicate a scopo di
ricatto o di nascosto, foto di persone rapite o
ritratte nella loro intimità, violenze sessuali, etc. 10%
depistaggio autorità giudiziarie/scambio di informazioni
illegale/terrorismo Secondo
una delle nostre recenti inchieste ancora in rete sulla pedofilia, ci sembra
abbastanza interessante la risposta dello psicologo che afferma “scambiare
foto porno, aumenta il senso di appartenenza, riduce
i sensi di colpa” . Vi rimandiamo senz’altro all’ascolto della pagina
“radiomagazine story”. INTERNET
è nata come rete per scopi militari.
Dietro lo scambio di foto porno, ci potrebbe essere lo scambio di informazioni segrete o riservate. Siamo al limite della fantascienza. Avete presente i film di OO7 dove Tom Cruise andava in cerca di un “decoder”? Potrebbe
esserci in circolazione un decoder in grado selezionare, miscelare
opportunamente dei file di immagini e convertirli in
informazione? Quante
persone prima credevano che insieme alle immagini TV si potesse trasmettere
il “televideo” e quanti pensavano che su trasmissioni radio si potesse fare
il “datasystem”. Recentemente
la cronaca si era occupata del traffico di immagini
pornografiche e pedopornografiche con alcuni Paesi stranieri, arrivando a
conclusioni frettolose? Ma
perché usare proprio delle foto porno
(in associazione ad eventuali informazioni criptate e codificate) che di per se attirano già l’attenzione delle autorità, in
quanto reato? Qui potrebbe esserci una forma di depistaggio. Giustamente, se
ti servono dei files di
immagini, da associare a
informazioni, potresti allestire dei siti web che parlano di un qualsiasi
altro argomento più pulito e di copertura. Tipo le
collezioni di farfalle o della cucina napoletana e del modo di preparare la
“pastiera”. Ma su argomenti come questi, quante foto riusciresti ad inserire? 40 o 50 ? L’eventuale
“codifica” di informazioni, con questo sistema, con
questa tecnica, potrebbe rendere necessario un gran numero di files immagini.
Il porno invece giustifica la presenza a volte anche di centinaia di files di foto. Ci sono
dei software che impostano il colore trasparente, se invece ci fossero delle
informazioni non visibili, e con le diavolerie che si fanno con le animazioni e i vari “.gif”? Inoltre
un conto è essere processati per spionaggio e un altro per divulgazione di
materiale pornografico o pedopornografico. Quest’ultimo, articolo 600 ter
c.p. punisce con massimo 5-6 anni di
reclusione. Non osiamo inoltre
pensare alla possibilità che molti siti porno, possano avere delle directory
riservate e non pubbliche, raggiungibili solo da “addetti ai lavori” (Ndr. Alcuni fornitori di spazi su server, proibiscono per contratto,
l’immissione su disco remoto di files che non siano poi raggiungibili da
tutti ovvero pubblicati. Quest’ultima clausola però superata, dal
fatto che esistono comunque delle directory
raggiungibili solo da utenti “registrati”). E poi diciamo la
verità, quante persone davanti al porno non si fanno soltanto una grossa
risata? Senza parlare del “cameratismo” di quanti sarebbero delegati e
obbligati per mestiere a saperne qualcosa di più. Il
p2p, che permette lo scambio in rete di files dal proprio computer, è stato
scagionato in Olanda da una Sentenza del Tribunale, dopo che era stato
accusato di poter avere delle inaffidabilità dal punto di
vista della sicurezza informatica. E poi c’è lo
spamming, i virus, etc. Qualche tempo fa, un virus ha paralizzato 14mila
uffici postali in Italia per diverse ore, proprio durante una visita a Roma
di Bill Gate. La stessa cosa era accaduta qualche anno
prima in America e poi in Corea del Sud. Mafia,
potenze straniere, che potrebbero
essere interessate a questo genere di attività? Il jamming,
la guerra delle onde, nei confronti delle radio internazionali ad onde corte.
Ancora oggi ne soffrono alcune trasmissioni
della Voice of America. Per i
non addetti ai lavori, erano i miliardi di dollari, investiti dai Paesi
dell’Est Europeo ai tempi della guerra fredda, per impedire la ricezione
delle radio occidentali nei loro Paesi. Volumi interi scritti su questo argomento da autorevoli esperti. Tutto
questo potrebbe essersi trasferito sulla grande
rete, su INTERNET? Quegli
stessi che ancora filtrano INTERNET, oscurando i siti di grossi giornali come
BBC VOA New York Times, che responsabilità hanno? Quegli stessi dove i
diritti umani sono calpestati e che accusano INTERNET di essere poi soltanto
un veicolo di pornografia. Potrebbero essere interessati a immettere in rete una grande quantità di foto porno e
virus vari per screditare INTERNET? Potrebbero loro stessi utilizzare la rete
per loschi traffici. Non a
caso oggi tutti quegli enti radiofonici internazionali, prima su onde corte,
che per anni hanno sofferto del jamming, adesso
arrivano su INTERNET, che ha addirittura surclassato l’alternativa del
satellite, del DRM su onde corte o altri mezzi che erano allo studio prima
dell’avvento del web. Chi sono veramente gli hacker, i pedofili, i maniaci della
rete? Non lo
sappiamo, ma facciamo attenzione alle classificazioni. La sicurezza della
rete è un tema ancora dibattutto dalle
autorità. Non
voglio impaurire quanti lasciano i bambini davanti al computer, farei il gioco di quanti screditano la rete. Allo
stesso tempo la cronaca è piena di casi in cui l’assassino è arrivato via INTERNET. E’ il
caso di preoccuparsi tanto? Non si correva lo steso rischio quando c’era
semplicemente la rete telefonica e qualcuno ti faceva dei brutti scherzi, da
film di Dario Argento? Non si corre lo stesso rischio che andare ai
giardinetti? Risulta
quanto mai indispensabile, attivare tutte le protezioni e filtri, già
previsti nei browser di navigazione. A tal proposito, prendendo in
considerazione uno dei più usati, l’Internet Explorer della Microsoft, basta
semplicemente andare in strumenti, cliccare nelle opzioni,
e da qui entrare nelle protezioni da attivare. Impedire l’accesso dei minori
ai siti web per adulti è d’obbligo. Ci
sarebbe qualche riflessione da fare anche sui costumi sessuali degli
italiani. Ricordate infatti quante polemiche ci
furono alla fine degli anni ’70 sul sesso in Scandinavia e il fatto che i
genitori svedesi si mostrassero nudi davanti ai figli minori? Interessante.
Però obbietterà qualcuno, una cosa mostrare se stessi
nudi, un’altra praticare l’atto davanti al minore, fatto questo proposto dai
siti oggetto della nostra discussione. Senza
dubbio è bene che gli adulti stiano insieme ai loro ragazzi più tempo! INTERNET
ci permette delle cose prima impensabili, è importante come la si usa. Pensiamo alla presenza dei musei in rete, allo
scambio di informazione in campo scientifico,
sanitario, ai recenti portali di telemedicina. Se
quello che abbiamo detto avesse qualcosa di vero e di fondato? Speriamo solo
che le eventuali persone dedite ad
attività di hackeraggio o peggiori, si rendano conto
che INTERNET è un bene di tutti. A tutti può tornare utile, anche agli stessi
che oggi potessero essere impegnati in attività di
scredito della rete. La
rete oggi sta soffrendo dello stesso fenomeno che in passato ha vissuto la CB
Banda Cittadina coi baracchini. Una rete questa pure
utilissima e spesso usata, come i radioamatori, per scopi di protezione
civile con il canale di emergenza radio. Eppure ogni tanto si faceva avanti il solito cretino con
valanghe di parolacce e amenità simili. La mamma degli stupidi è sempre viva
(purtroppo). La
strada di dare valore legale alle e-mail è molto intelligente. Allo stesso
tempo oltre a garantirne l’ufficialità, dice di stare bene attenti a come si usa questo mezzo. Speriamo che
anche altri fenomeni, in questo articolo citati,
possano avere altri strumenti per essere combattutti. Altri
argomenti minano ancora la credibilità della rete.
Il fatto ad esempio che pochi investano nella
pubblicità. Pochi in Italia almeno, acquistano in rete. Le truffe e i reati
on line sono all’ordine del giorno. Il furto di identità
è il più perpretato. La
radio è un mezzo che sta uscendo vincitore: attraverso la rete sta vivendo
una seconda giovinezza. Su
Internet si possono inserire anche degli streaming video o addirittura la
televisiononweb. Ma ascoltare un audioclip, mentre
magari con lo stesso computer si continua a lavorare, non costringe a
distogliere la nostra attenzione. L’informazione radiofonica è libera, molto
affine alla scrittura, non viene condizionata dalle immagini. Ugualmente
che leggere un libro, la radio stimola la fantasia. E’ un
mezzo economico e facile da realizzare. Però nel frattempo
c’è confusione anche su questo. Gli
MP3 sono improvvisamente diventati illegali!
Attenzione.
Sono illegali solo quelli coperti dal diritto d’autore e scambiati in modo
improprio. Magari però la gente se si trova difronte ad un audioclip con un
giornale radio o delle interviste in mp3 ha adesso
il terrore di scaricare, di fare il download. E’
questa un’altra forma per screditare la rete e la sua libertà? Attenzione
agli MP3, non sono solo canzonette. EDITORIALE 28.4.04 |