www.radiomagazine.net

­­­­­­­­­­­­­­­­­­­____________________________________________________________________________

 

APPROVATA LA LEGGE GASPARRI IN SENATO

REAZIONI E CONSEGUENZE

 

LUCIA ANNUNZIATA SI E’ DIMESSA

 

AER - ANTI -CORALLO

30/04/2004

APPROVATA IN VIA DEFINITIVA LA LEGGE GASPARRI. LE NUOVE NORME DI SISTEMA ENTRERANNO IN VIGORE DOPO LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE

E’ stata approvata dal Senato lo scorso 29 aprile, con 142 voti favorevoli, 91 voti contrari e un astenuto la legge Gasparri sul riassetto del sistema radiotelevisivo. La legge, che entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, riordina la normativa relativa al sistema radiotelevisivo e contiene una serie di importanti norme di interesse per l’emittenza radiofonica e televisiva locale, che riassumiamo nella scheda che segue, rammentando che il testo della legge Gasparri, così come approvata in via definitiva dal Senato, è disponibile nel sito www.aeranticorallo.it, sezione “In primo piano”. AERANTI-CORALLO, nel valutare positivamente le norme finalizzate allo sviluppo dell’emittenza locale, esprime comunque una certa preoccupazione in ordine al mantenimento del cosiddetto “traino pubblicitario”, ovvero la possibilità per le concessionarie di pubblicità controllate dai soggetti proprietari di oltre due reti televisive nazionali, cioè Sipra e Publitalia, di vendere spazi pubblicitari anche per le tv locali. Il rischio è che ne derivino forti ricadute in termini di pluralismo nel settore e di concorrenzialità tra le imprese. AERANTI-CORALLO ritiene inoltre inopportuna la mancata previsione del divieto per le tv nazionali di possedere, quantomeno fino al 2010, mezzi radiofonici, come invece è stato previsto con riferimento al possesso di quotidiani. In questo modo diviene infatti molto elevato il rischio di una subordinazione anche del settore radiofonico alla logica del duopolio sussistente nel settore televisivo.

Definizioni

- L’ambito locale televisivo viene definito come segue: copertura di uno o più bacini regionali,comunque non superiori a sei, anche non limitrofi, purché con copertura inferiore al 50 per cento della popolazione. Alle emittenti che trasmettono in ambito provinciale è consentito trasmettere in un’area complessiva non superiore ai sei bacini regionali suindicati. In tali bacini è consentita la programmazione unificata.

- L’ambito locale radiofonico, viene invece così definito: copertura di un territorio non superiore a 15 milioni di abitanti.

Limiti antitrust nel digitale

- Non è possibile essere contemporaneamente titolari di autorizzazioni per la fornitura di contenuti in ambito nazionale e in ambito locale e non possono essere rilasciate autorizzazioni che consentano ai fornitori di contenuti in ambito locale di irradiare nello stesso bacino più del 20% di programmi televisivi numerici in ambito locale.

Pubblicità

- Viene elevato dal 20 al 25% il limite di affollamento per la trasmissione di messaggi pubblicitari da parte delle imprese radiofoniche e televisive locali.

- E’ possibile inserire messaggi pubblicitari nel televideo delle tv locali e nelle trasmissioni rds delle radio locali.

- E’ possibile trasmettere programmi e messaggi pubblicitari differenziati per non oltre un quarto delle ore di trasmissione giornaliera in relazione alle diverse aree servite. La differenziazione dei messaggi pubblicitari è possibile indipendentemente dalla differenziazione dei programmi.

- Il limite di affollamento giornaliero per le trasmissioni di televendite e telepromozioni viene incrementato dal 35 al 40%.

- Il limite di affollamento pubblicitario delle emittenti radiofoniche comunitarie passa dal 5 al 10%.

- La pubblicità concernente l’esercizio della professione sanitaria, nonché quella relativa alle case di cura private e i gabinetti e ambulatori mono e polispecialistici viene consentita anche attraverso le emittenti radiotelevisive locali.

- Le amministrazioni pubbliche o gli enti pubblici anche economici devono riservare alle emittenti locali operanti nei paesi UE almeno il 15% delle somme destinate per fini di comunicazione istituzionale all’acquisto di spazi sui mezzi di comunicazione di massa.

Emittenti locali di sole televendite

- Sono previste le emittenti televisive locali che trasmettono televendite per oltre l’80% della programmazione. Le stesse non possono beneficiare di contributi, provvidenze e incentivi e non sono soggette ad obblighi informativi.

Diritto di cronaca

- E’ garantito l’esercizio del diritto di cronaca per non più di tre minuti in occasione di avvenimenti di interesse generale in ambito sociale, culturale e sportivo.

Sindycation

- Per le emittenti televisive locali il tempo di trasmissione in sindycation è esteso da sei a dodici ore, mentre resta in vigore il limite di sei ore per l’interconnessione con canali satellitari e con emittenti televisive estere.

- Le sindycation radiofoniche devono evidenziare l’identità delle emittenti che ne fanno parte. Non è possibile utilizzare il marchio delle sindycation radiofoniche al di fuori delle ore di interconnessione. Tali norme non si applicano alle sindycation prevalentemente comunitarie. - Le modifiche degli orari di trasmissione delle sindycation non sono più soggette ad autorizzazione, ma a semplice comunicazione con un preavviso di 15 giorni.

Concessione edilizia per impianti di radiodiffusione e collegamento

- La titolarità di concessione o autorizzazione radiofonica o televisiva dà diritto di ottenere dal Comune competente il rilascio di concessione edilizia per gli impianti eserciti e per le relative infrastrutture, compatibilmente con la disciplina vigente in materia di realizzazione di infrastrutture di comunicazione elettronica.

Diritti di autore e diritti connessi

- E’ stata prevista una sanatoria per le sanzioni amministrative comminate nell’ultimo anno alle imprese radiofoniche e televisive locali per la violazione dell’art. 174-bis della legge sul Diritto d’autore, relative in particolare ai diritti connessi dei produttori discografici

Tv digitale

- Le tv locali e nazionali, se in possesso dei requisiti, possono effettuare la sperimentazione sugli impianti legittimamente operanti in tecnica analogica sino alla completa conversione delle reti e possono altresì richiedere le licenze e le autorizzazioni per avviare le trasmissioni in tecnica digitale terrestre. - Sono consentiti trasferimenti di impianti o rami d’azienda tra coloro che esercitano legittimamente l’attività televisiva in ambito nazionale o locale, a condizione che le acquisizioni siano destinate alla diffusione digitale.

- Alla scadenza delle concessioni analogiche (25 luglio 2005) è possibile chiedere che le stesse vengano prolungate a condizione che la tv locale trasmetta anche in digitale con uno o più impianti.

- E’ stata ridotta la copertura minima che le tv locali devono garantire per divenire operatori di rete (l’iniziale obbligo di copertura del 50 percento è stato ridotto al 20 percento dell’effettiva copertura analogica). - E’ stato ridotto l’importo degli investimenti che le tv locali devono impegnarsi a effettuare per il passaggio al digitale (riduzione da 2,5 milioni a 1 milione di euro per le coperture regionali e da 1 milione a 0,5 milioni di euro per le coperture inferiori a quella regionale). Gli investimenti potranno essere effettuati nell’arco di 5 anni dal rilascio della licenza di operatore di rete e verranno computati anche gli investimenti effettuati negli anni 2000, 2001 e 2002 e quelli effettuati nella fase di sperimentazione.

Radio digitale

- L’AGCOM deve emanare un regolamento atto a promuovere lo sviluppo della radiofonia in tecnica digitale.

- Il Ministero delle comunicazioni può stabilire un programma di misure di sostegno per la radiofonia digitale.

Altre norme

- E’ consentito utilizzare, senza oneri aggiuntivi rispetto al canone di concessione, più impianti di messa in onda, i collegamenti necessari per comunicazioni e transiti di servizio, per trasmissione dati, per teleallarmi direzionali, per collegamenti fissi e temporanei tra emittenti (comprese anche quindi le trasmissioni in sindycation). -Sono state previste norme di semplificazione per la trasmissione dei giochi a premio radiofonici.

 

ASSORADIO

04/05/2004

LEGGE DI "LOGGE" ?

Contrariamente a quanto potrebbe sembrare nel titolo, questa volta quella che ci poniamo è una domanda, e cioè se la GASPARRI sia o meno una Legge voluta per favorire POCHI SOGGETTI o comunque POCHI GRUPPI in danno delle emittenti più piccole.

 

Eppure, non sembra che la GASPARRI sia una cattiva Legge... ebbene, sì. Principalmente, per tre motivi. Vediamo quali sono:

 

1) E' stata accresciuta la possibilità di raccolta della pubblicità (+ 5 %); segnate 1 punto a favore delle emittenti radio, locali soprattutto;

 

2) E' stata sancita (e finalmente chiarita) la possibilità di splittare la pubblicità, sempre per le locali, fino a un massimo del 25% della trasmissione giornaliera in relazione alle diverse aree servite, il che significa poter distinguere la propria pubblicità quantomeno per provincia, se non per ciascun ripetitore, con grande possibilità di crescita economica sempre per le locali, anche se questo comporterà una inevitabile maggiore concorrenza fra i soggetti abilitati; segnate 1 punto ancora a favore delle locali;

 

3) E' stato limitato il potere di penetrazione commerciale delle FINTE RETI (ricordiamo in proposito una precisa interrogazione parlamentare, quindi così completamente accolta), finte reti che dovranno LIMITARSI A SOLE 6 ORE DI COLLEGAMENTO fra le emittenti "in sindacato"; segnate 1 punto in più per tutte le emittenti locali e 1 in meno per tutte le "sindacate".

 

Un solo punto, ci sembra di poter vedere a sfavore della GASPARRI: ci sembra opportuno dire che, con un piccolo sforzo in più, si sarebbe potuto dare spazio anche a quelle circa 400 radio che sono rimaste di proprietà di ditte individuali, che non si sono -cioè- adeguate ai dettàmi della L. 66/01.

 

Questo, a dire il vero, ci sembra un punto fortemente in contraddizione con le parole stesse del Ministro Gasparri a proposito del pluralismo.

 

A parte i vari piagnistei della carta stampata che, ci piace ricordarlo, in quasi un trentennio dalla liberalizzazione dell'etere, raramente se non mai si è degnata di condividere le battaglie delle radio e delle tv locali in favore della comune (e di parimenti meritevole dignità) "libertà di espressione".

 

Non ci dispiace, tutto sommato, questa Legge di riordino. Solo, sarebbe meglio che per riordinare la grande casa comune della radiotelevisione, non si distruggessero tanti mobili magari piccoli, ma la cui bellezza e funzionalità risiede proprio nella loro dimensione. Parliamo delle radio, piccole e piccolissime, che rischiano di chiudere a breve e di morire di una morte ingiusta. Con il rischio, poi, che qualche Tribunale Amministrativo -cui certamente esse ricorreranno in caso di ordini vari di chiusura- le lasci campare per altri dieci anni, magari, nella migliore tradizione dei TAR. Non sarebbe meglio normalizzare anche quelle circa 400 emittenti ? Magari legando al bilancio di ciascuna radio l'obbligo (o meno) di assumere dipendenti e mettere in piedi società di capitali altamente improbabili per chi di capitali non ne ha. Ci auguriamo, facendoci portatori degli interessi di moltissimi nostri Utenti, che qualcuno ci pensi, e disponga anche una piccola deroga a queste norme emittenticide. Questo, sarebbe un grande segno di pluralismo, signor Ministro. E, sotto elezioni, non sappiamo dire quanto bene farebbe tutto ciò, e non solo alla causa delle radio private.

Staff Assoradio

 

 

AIRL

07/04/2004

NUOVE NOMINE RAI

Le nuove nomine alla RAI volute da Cattaneo ed avallate da tre membri del CdA sono un vero e proprio golpe nel sistema della comunicazione pubblica. Mettere nei posti chiave uomini provenienti da Mediaset completa quel disegno di occupazione dell’etere e della TV che è stato fin dall’inizio della legislatura un obiettivo strategico già disegnato in tempi non sospetti dall'attuale capo del governo. Oggi ogni espressione di dissenso che viene fatta fuori dalle lobby che controllano le varie Commissioni (vedi quella dell'assetto RTV) ecc. , con la determinazione di leggi incostituzionali (Legge 20 marzo 2001, n.66 - art. 1, comma 2-bis e per la par condicio dalla Gasparri) e persino con le armi del ricatto e della censura, l’ultima querela del ministro Urbani contro Report non fa che confermare questa tendenza. Biagi, Santoro, Luttazzi, Massimo Fini, Sabina Guzzanti, Marco Travaglio e ora la Gabbanelli sono solo i casi più eclatanti. Decine di altri casi di censura e di soggezione al potere non sono nemmeno arrivati alle cronache, soffocate dal silenzio del ricatto professionale e lavorativo. Oggi, con questa ristrutturazione selvaggia, alla vigilia di elezioni cruciali, la parola " regime" si fa sentire in tutta la sua concretezza. Vogliono eliminare ogni spazio di dissenso, dopo aver eliminato nel silenzio più totale decine e centinaia di editori radiofoni locali ora si punta al controllo di tutta la TV, nemmeno un voce deve cantare fuori dal coro. E oggi la Gasparri comincia il suo iter finale al Senato. Davanti a tutto questo, non basta la resistenza minoritaria dell’Annunziata. Chiediamo agli Stati Generali dell’Informazione, all’opinione pubblica di mobilitarsi contro queste nomine e questa prassi. Chiediamo a tutti i parlamentari di voler pensare agli interessi dei loro elettori, di praticare ogni forma di boicotaggio concreto possibile. Chiediamo alla commissione di vigilanza della RAI di convocare immediatamente Cattaneo e i tre membri del CdA per chiedere conto dell’urgenza ingiustificata di questi provvedimenti, che ridisegnano il volto dell’azienda, affidando i posti chiave a persone tutte provenienti dalla concorrenza, mortificando , tra l’altro, le professionalità della RAI. Davanti al regime che avanza, non mettersi di traverso con tutte le proprie forze è un’inconcepibile miopia politica. E se non lo si fa ora, quando cambieranno la Costituzione, dove si andrà a spiegare agli italiani le proprie ragioni, con una RAI completamente e devotamente governativa ?

Alessandro Rampani

Presidente A.I.R.L.

 

 

torna alla home page