"SPACE ECONOMY 2005"
L'industria e i servizi dello Spazio: una sfida di eccellenza per
l'Europa e per l'Italia
Il ruolo dell'imprenditoria italiana nel settore spaziale a
livello internazionale e le potenzialità dei servizi e delle applicazioni satellitari
quale supporto per lo sviluppo economico e sociale sono
stati i temi al centro dell'appuntamento "Space economy 2005",
promosso da Federcomin insieme ad AIAD (Associazione Industrie per
l'Aerospazio, i Sistemi e la Difesa), Asas e SAT Expo.
Hanno introdotto i lavori il Presidente Federcomin, Alberto Tripi
e il Presidente Sat Expo, Paolo Dalla Chiara. Sono altresì intervenuti numerosi
rappresentanti delle imprese e delle Istituzioni. Le conclusioni sono state
affidate al Ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola.
"Oggi - ha detto il presidente di Federcomin Alberto Tripi -
le opinioni correnti si dividono tra i sostenitori di un declino irreversibile
e chi, invece, sostiene che esistono "schegge di vitalità" che
indicano la ripresa dell'economia. Io non credo che si debba peccare di
pessimismo piuttosto che di ottimismo, ma penso che si
debba ammettere realisticamente che nel nostro Paese esistano punte di
eccellenza e risorse imprenditoriali capaci di reggere la sfida competitiva. I
risultati raggiunti da alcune aziende italiane che operano nel settore spaziale
sono la conferma più eloquente. Ma, al tempo stesso - ha continuato Tripi - non
si può non lamentare la contrazione di investimenti
nella ricerca che in Italia ha trovato, anche nell'ultima Legge finanziaria,
una ulteriore ragione di criticità. Questo handicap rappresenta un ostacolo
oggettivo allo sviluppo di iniziative ancora più
efficaci, e pone il Sistema Italia in una posizione squilibrata rispetto a
quella degli altri Paesi europei. Non basta che l'Italia partecipi ai Programmi
Europei per lo Spazio se non dedica risorse adeguate sul fronte interno. I
programmi europei sono come una piattaforma di lancio che però solo i singoli
Paesi devono sapere sfruttare. Noi - ha concluso Tripi
- auspichiamo che il Ministro Scajola si faccia interprete autorevole di questi
problemi, affinché l'apparato industriale e tecnologico del nostro Paese faccia
della ricerca e dell'innovazione gli strumenti fondamentali per un'economia che
trova nelle attività spaziali applicazioni multiformi e benefici per tutti i
cittadini".
"L'industria spaziale italiana - ha proseguito il Presidente
AIAD, Giorgio Zappa - con i suoi seimila addetti e con un valore della
produzione globale superiore al miliardo di euro, è
strategica per il futuro del paese. È un comparto che, considerando anche
l'indotto e le industrie collegate dell'aeronautica e dell'elettronica,
fornisce un contributo essenziale allo sviluppo tecnologico italiano.
Costituisce un componente importante della Ricerca di
base ed ha anche un'importante componente di ricerca applicata - ha affermato
Zappa -alle missioni di esplorazione di altri pianeti, dove gli sviluppi
tecnologici in robotica od in elettronica trovano poi riutilizzo in applicazioni
più "comuni", che offre importanti ricadute in numerosi settori,
migliorando la qualità di vita e creando dei moltiplicatori di reddito. La
grande sfida del programma europeo Galileo non farà che esaltare questo ruolo
già importante per un'industria che avrà la possibilità di sviluppare appieno
il potenziale di sviluppo derivante da servizi e da applicazioni ancora tutti
da immaginare".
"Lo Spazio per la Terra. Si potrebbe definire così il ruolo
delle applicazioni e dei servizi basati sulle Tecnologie Spaziali e ICT - ha
dichiarato Luigialberto Ciavoli Cortelli, presidente di ASAS
- Portare lo Spazio, per sua natura lontano dalla Terra, ma proprio per questo
caratterizzato da aspetti particolarmente vantaggiosi nella sua utilizzazione,
all'utente finale e cioè al settore pubblico, alle imprese e quindi ai
cittadini e alle famiglie. Le applicazioni ed i servizi - ha proseguito Ciavoli
Cortelli -hanno un ruolo che si può definire sociale, che si esplica
nella creazione di servizi per soddisfare esigenze del cittadino, ed un ruolo
commerciale, rappresentato dalla creazione di un mercato; mercato potenziale
che viene generalmente valutato maggiore (almeno di un "fattore
dieci") rispetto ai corrispondenti investimenti e che comunque, voglio
sottolineare, se sufficientemente attuato, sarebbe in grado di alimentare tutta
la catena del valore fino alle grandi infrastrutture".
"L'attività delle imprese che operano nel settore spaziale ed
aerospaziale - ha aggiunto Paolo Dalla Chiara, presidente di SAT Expo - viene percepita come strategica per valutare la
competitività di un paese, in diretto rapporto alla sua evoluzione tecnologica.
Lo sviluppo delle TLC è, oggi, il principale fruitore
delle risorse spaziali per uso civile. L'iniziativa "Space Economy" -
ha continuato Dalla Chiara - mira proprio a far emergere quelle proposte capaci
di dare nuovo slancio alle politiche del settore in Italia, a far capire il
loro valore economico, il reddito derivante dalle attività spaziali, la
ricaduta tecnologica, il valore commerciale dei servizi per diffondere, anche,
una matura consapevolezza del contributo che l'industria dello spazio e
aerospaziale italiana possono dare oggi alla modernità del sistema paese.
Tuttavia - ha concluso Dalla Chiara - il circolo tra
servizi, applicazioni e satellite, le cui potenzialità sono state viste durante
l'ultima edizione di SAT Expo, può diventare virtuoso se la politica dello
spazio, in tutti i suoi aspetti, farà parte di piani di sviluppo del paese e
coinvolga, allo stesso modo, il sistema privato, ma anche la P.A. e le
istituzioni e, soprattutto venga elaborata in un'ottica europea per inserirsi
anche in una visione più globale".
www.federcomin.it
www.aiad.it
www.asaspazio.it