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La XI Giornata Mondiale della Radio, è nata da una idea dell'Academia Espanola de la Radio  e elevata a evento mondiale grazie al supporto dell'UNESCO, l'organizzazione mondiale delle cultura delle Nazioni Unite.  Ancora oggi la radio continua ad essere considerata uno dei mezzi d'
informazione più capillari, diffusi e immediati,  usati al mondo. E' un potente strumento per celebrare la democrazia,  promuovere il confronto, e avere in considerazione le diversità e l'eterogeneità del suo pubblico. Uno strumento che per la sua versatilità, ha il dovere di promuovere e rivolgersi alle diverse categorie sociali dei suoi ascoltatori. Ed essere una vetrina o palcoscenico, a quanti da essa, vogliono esprimersi.

Negli anni di maggiore splendore, c'era una frase ricorrente che si diceva fra la gente:  "lo ha detto la radio" proprio a sottolineare l'ufficialità di una notizia che subito dopo già passava di bocca in bocca. Esattamente come quando durante la seconda guerra mondiale, nonostante le proibizioni esistenti, tutta l'Italia ascoltava Radio Londra, e alla fine le notizie si propagavano ugualmente, quasi si fosse venuto a conoscenza di un funerale. Proprio questo aspetto, intende celebrare la Giornata Mondiale della Radio quest'anno. "La fiducia nella radio" Per questo uno dei principali propositi è di sottolineare l'etica del giornalismo radiofonico, per quanto concerne l'affidabilità delle fonti, e la possibilità di verificarne la loro provenienza e attendibilità. Ma la giornata si propone anche di ampliare argomenti inerenti all'accessibilità al mezzo radiofonico,  soprattutto in relazione alle nuove tecnologie,  intendiamo le app, per esempio per i non vedenti o diversamente abili.

Intanto è, e rimane sempre un dilemma,  la fattibilità del mezzo radiofonico,  che si, è a costi zero, ma che trova sempre meno mezzi per il proprio autosostentamento, Se non quello di essere oberata da publicità e sponsor di ogni tipo. Una situazione questa lievemente mitigata in Italia, dall'erogazione di contributi all'editoria, ma anche dove si fa un passo avanti e due indietro, visto l'aumento delle tasse di concessione per le radio tradizionali, cavilli che alla fine finiscono per essere da ostacolo alla libera espressione del pensiero. Finisce dunque, che a dettare legge sono i grossi editori, che guarda caso spesso dettano legge anche nelle grosse concessionarie della pubblicità. Ciò che naturalmente alla fine ne compromette e mina l'indipendenza delle piccole radio.


I propositi di questa Giornata, potrebbero contribuire a promuovere la Carta delle Nazioni Unite e lo sviluppo umano.  E infatti l'Accademia radiofonica spagnola, ha ricevuto più di 46 lettere di sostegno da varie parti interessate, tra cui la Arab States Broadcasting Union (ASBU), l'Asia-Pacific Broadcasting Union (ABU), l'African Broadcasting Union (AUB), la Caribbean Broadcasting Union (CBU), l'European Broadcasting Union (EBU/Eurovisione), l'International Broadcasting Association (AIR ), la North American Association of Broadcasters (NABA), l'Ibero-American Telecommunications Organization (OTI), BBC, URTI, Radio Vaticana e altri.


La data del 13 febbraio, che coincide con la fondazione della Radio delle Nazioni Unite nel 1946, è stata proposta dal Direttore Generale dell'UNESCO per la Giornata Mondiale della Radio.

Gli obiettivi sono, da un lato, sensibilizzare il pubblico e i media, sull'importanza della radio e, dall'altro, motivare i responsabili delle emittenti a creare e fornire accesso all'
informazione.

Nonché migliorare l'interconnessione e la cooperazione internazionale tra le emittenti radiofoniche. Lo stesso ufficio stampa dell'UNESCO, ha fornito alle parti interessate, delle proposte di idee per le celebrazioni, invitando a:  un ampio uso dei social media, proporre temi attuali, un sito Web dedicato (che consente la partecipazione virtuale), programmi radiofonici speciali, scambi di programmi, un festival che coinvolga partner chiave,  quiz e concorsi a tema.  Sembra chiaro dunque, che questa giornata è sempre un momento di riflessione per tutti.


A che punto è il giornalismo radiofonico nelle radio italiane? Di cosa si occupa? Cosa è cambiato dal mitico radiodocumentario di Sergio Zavoli sulla "Clausura"? Da trasmissioni importanti come chiamate Roma 3131 oppure dalle radiocronache per l'alluvione di Firenze, il terremoto del Friuli e dell'Irpinia?  Innanzitutto una piccola puntualizzazione. E' vero che il punto di forza della radio è la diretta, e di poter arrivare subito e prima di tutti direttamente sul punto dove il fatto si produce.  C'è tuttavia da dire che oggi come oggi, pochi sfruttano questa possibilità, anche perchè oramai,con le nuove tecnologia e il web,  anche la televisione è in grado con un semplice smartphone di arrivare subito sul fatto.  Vi basti vedere le dirette video sui social, proposte da grossi broadcast come la BBC.

Sul piano dell'etica professionale, almeno in Italia è quasi sempre osservata. Soprattutto perchè chi fa il giornalista, crede in quello che fa, è un lavoro che se non ami non puoi farlo.

Il punto è, quando il giornalista si mette a servizio della politica. Allora il filo fra linea editoriale e commistione diventa sottile. "La radio oggi si produce quasi tutto in diretta."

Ed è forse questa la nota dolente. Il bruciare ore di trasmissione,  dove comunque ci sono dei costi di produzione,  per offrire un prodotto che il giorno dopo perde di attualità e non potrà essere più riutilizzato, replicato.  Va Bene dunque la diretta. La radio col DJ che ti fa compagnia, che magari la mattina interrompe la musica per leggerti qualche titolo di giornale, o  cose leggere e banali come un oroscopo. Ma sarebbe  necessario, e pochi lo fanno, che ci si impegnasse almeno per il 10-15% nel produrre argomenti e documenti che restano sempre verdi, e che gli ascoltatori  possano consultare e ascoltare off-line. Oggi la radio rischia di non lasciarci più nulla, ore e ore di chiacchiere al vento. Centinaia di professionalità impegnate in ottime strutture, rischiano di passare dimenticate e finire nell'oblio. Ecco in quale punto della piaga, in quale contesto nascono i podcast, sfruttare la possibilità della radio on demand, per proporre servizi, attualità, interviste che non trovano spazio nelle radio commerciali e da lasciare sempre consultabili agli ascoltatori, dando addirittura la possibilità di interagire su un blog o direttamente sulla piattaforma, come avviene per i commenti che si lasciano sui video di youtube. Ed è un settore questo, dove già da un po', i lavoratori della radio si stanno orientando.

Di cosa mancano le radio oggi?

Eppure è così semplice, è un'amalgama della musica che trasmettono. Narciso che si specchia nell'acqua. La mattina accendi, e senti una speker che si dilunga su questioni d'amore e di cuore prima di lanciare un brano. Ma Poi ti accorgi, nel brano successivo, che ci sono autori che con le loro canzoni parlano delle difficoltà esistenziali dei giovani, di quartieri degradati, di droga e disoccupazione. Dunque tutto questo già c'è, ma  proprio la mania del mordi e fuggi, che esiste nelle radio, del produrre istantaneamente,  blocca e non consente ai produttori di fermarsi e aprire una riflessione sullo stesso tema di cui si occupano le stesse canzoni e musica, che rappresentano  proprio il 98% della loro programmazione! Già le canzoni di protesta che esistevano negli anni '70, anche qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte, per dire chi è che fa musica impegnata. Fiducia nel giornalismo radiofonico, è un argomento molto ampio. Raramente ci sono violazioni dell'etica professionale,  quando sei impegnato nelle radiocronache di partite di calcio, o al messimo ti limiti a intervistare atleti e tifosi. Idem se ci spostiamo alle interviste a cantanti, attori e personaggi del mondo dello spettacolo.

Il discorso cambia se entriamo in temi politici o fatti di cronaca. Le radio nostrane e caserecce, ruspanti,  in genere si occupano di politica solo in prossimità delle elezioni.

Tranne ovviamente le talk radio, poche, che hanno dei veri e propri programmi
informativi. Allora sotto le elezioni si propongono interviste a quello o a quello'altro personaggio politico, e allora li iniziano le battaglie, e l'etica professionale viene messa a dura prova.

Il CAR STEREO oggi rivela e evidenzia la fiducia che la gente ha nella radio, quando ci si blocca in autostrada per ore per colpa di un incidente a catena, e tutti sono incollati a sentire notizie, o semplicemente hanno bisogno dell'entrateinement della musica. Insomma torno a dire, che la radio non debba essere considerata una sorella minore della televisione. Ma è ancora un ottimo strumento di espressione del pensiero. Ma che deve amalgamarsi un po' di più con ciò che la circonda. Come hanno saputo fare alcuni network, che in modo intelligente hanno creato dei live nei propri studi, o dei concerti all'esterno. Un tornare alle radice per una radio che naque negli anni '20 da pochi amatori con lo scopi di diffondere nel vicinato i dischi del proprio grammofono. Un po' come Barbareschi e il suo fortunato programma Radiodue Social Club, dove gruppi e cantanti passano per esprimersi in diretta. Un'abitudine antica della RAI, che soprattutto nei vecchi studi di via Asiago utilizzava degli auditori per trasmettere cantanti che andavano in diretta, la stessa Corrida di Corrado. E che fortunatamente in tempi più recenti si è visto fare anche le private. Una mamma RAI, che di servizio pubblico ha allentato però la morsa sulla radio. I giornali radio regionali sono dequalificati. Non esistono più i programmi radio per l'estero in 25 lingue che sono durati dagli anni '50 al governo Renzi. In tal senso parlare di fiducia mi risulta difficile. [testo di Dario Villani]



 
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ANNO DI DANTE, MEDIA E RADIO CON LUIGI COBISI
Ricorre l'Anno di Dante, 700 anni dalla sua scomparsa, 751 dalla sua nascita. Dante naque a Firenze nel 1265 e scomparve nella notte tra il 13-
14 settembre 1321 a Ravenna. Pur occupandoci  di radio e mondo dei media, ne approfittiamo spesso per spaziare in altri ambiti,  trovando il punto d'incontro con la nostra passione che è la radio. Oggi abbiamo voluto sciaquare i panni nell'Arno, parlando di Dante con Luigi Cobisi in collegamento da Firenze, giornalista, membro del consiglio direttivo tesoriere dell'Associazione Giornalisti Europei, già in passato collaboratore della Deutschlandfunk, e di quotidiani importanti come La Nazione, e soprattutto grande appassionato di radio, in quanto ha collaborato alla nascita della Associazione Italiana Radioascolto e del Portale Italradio. Cobisi ci parla di come radio e media che usano la nostra stessa lingua stanno  cominciando a parlare di Dante Alighieri.
Ed egli inizia citando innanzitutto l'attività delle radio appartenenti alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, riunita in videocoferenza a fine aprile e che raccoglie  RAI,Radio Svizzera Italiana, Radio Vaticana, Radio Capodistria, RadioTV San Marino, Radio Romania, ed altre. Inoltre ci si sofferma anche sull'attività e aneddoti di altre emittenti come quello raccontato durante una trasmissione in Italiano della SBS Australia e degli speciali dedicati a Dante dalla Radio Polacca. Nel corso della trasmissione viene riproposta la lettura di alcuni passi dalla Divina Commedia ad opera dell'attore Vittorio Gassman.


 


GUIDA FACILE
00:00 sigla introduttiva
01:38 Vittorio Gassman legge Dante Alighieri V°Canto dell'Inferno
03:24 Intervista con Luigi Cobisi/Firenze
11:20 jingle radiomagazine
11:38 Vittorio Gassman legge Dante Alighieri XXXI Canto del Paradiso
13:09 seconda parte dell'intervista con Cobisi
23:10 notizie dal mondo delle comunicazioni

 
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INTERVISTA CON IACOPO D.Luzi (Voice of America)

Iacopo D.Luzi ha un master di giornalismo presso il Writing and Reporting e Web Journalism ottenuto alla Northwestern University di Evanston (Chicago).

Ha studiato relazioni internazionali e interpretariato presso la IULM di Milano. Nonchè presso l'American English & Journalism presso la NYU SPS English Language Institute. Ancora interpretariato e traduzione presso l'Università di Malaga. Benchè giovanissimo, ha alle spalle numerose e importanti esperienze giornalistiche  sia in Italia che in America. Oggi lavora al servizio televisivo in Spagnolo della Voice of America. Una radio che ben conosciamo per la sua presenza estesa sulle onde corte, e che vanta programmi in ben 40 lingue differenti. Oggi è ospite della nostra trasmissione in collegamento da Washington.

Con lui parliamo del suo lavoro alla VOA e dell'
informazione che coprono sull'America LAtina.

Nonchè dei cambiamenti nel modo di fare giornalismo, in relazione ai new media, e di altri argomenti più sensibili dell'attualità.




   
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Siamo quest'anno al 10imo anniversario  della Giornata Mondiale della Radio, nata dalla collaborazione fra l'Accademia Spagnola della Radio e il dipartimento della Cultura delle Nazioni Unite "UNESCO" e adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, come giorno per le celebrazioni.
Il titolo della giornata di quest'anno è:

"NEW WORLD NEW RADIO"

Ancora una volta gli organizzatori della Giornata, non mancano di ricordare quanto la radio nella sua storia sia stata un potente mezzo di democrazia, per celebrare l'umanità in tutte le sue forme e diversità. Di come la radio sia un mezzo di comunicazione di massa, alla portata di tutti e di come a tutti possa offrire la possibilità di esprimersi.

La radio deve saper presentarsi a diverse comunità, offrendo varietà di programmi, punti di vista e contenuti, e riflettere la diversità dell'audience a cui essa stessa si rivolge.
L'UNESCO richiama a ricordare questa giornata, che coincide oltre ai 10 anni dalla sua fondazione, anche con i 110 anni delle prime trasmissioni radio, ed invita a celebrarla seguendo una linea guida di tre temi principali:

1) EVOLUZIONE:
il mondo cambia, la radio si evolve; questo tema si riferisce alla resistenza della radio rispetto ai new media nonchè alla sua sostenibilità;

2) INNOVAZIONE:
il mondo cambia, la radio si adatta e rinnova; soprattutto alle nuove tecnologie, ma che rimane  un mezzo in mobilità accessibile a tutti e da per tutto;

3)CONNESSIONE:
IL MONDO CAMBIA, la radio si connette.
Questo tema si riferisce ai servizi della radio per la nostra società, inteso come disastri naturali, crisi economiche ed epidemie etc, e alla capacità della radio di collegarsi con i luoghi degli eventi.

Il mezzo radiofonico, fa parte della storia dell'umanità di cui ne ha seguito la sua storia e gli avvenimenti con i suoi servizi. L'ultimo caso quello della recente pandemia, dando una mano sul problema della dis
informazione, le fake news, e sul piano educativo.

Sul primo tema, quello dell'evoluzione, il riferimento è alla resistenza della radio e sostenibilità. La radio ha accompagnato momenti storici della nostra vita personale. Sia per quanto riguarda programmi
informativi e dibattiti che  hanno aperto la nostra mente, che rispetto a brani musicali che hanno accompagnato la nostra vita quotidiana.

La radio ha seguito i cambiamenti del nostro mondo per più di un secolo.

Sull'innovazione, la radio ha saputo adattarsi alle nuove tecnologie. Dalla radio a transistors degli anni '
60 a quella intelligente offerta dai nostri cellulari. Il progresso tecnologico ha consentito che la radio si adattasse ai nostri nuovi comportamenti e stili di vita. Oggi la radio si ascolta in televisione e la televisione si ascolta alla radio.


La connessione della radio, il terzo tema, intende sottolineare la capacità della radio di raggiungere con i suoi collegamenti,  momenti critici per la nostra società. In caso di disastri naturali, crisi economiche, avvenimenti di attualità. La radio resta il mezzo più semplice per trasmettere direttamente dal punto da dove l'avvenimentoi sta accadendo.

La prima nave ad avere la radio a bordo fu casualmente il Titanic e l'SOS lanciato nell'etere salvò centinaia di persone.

Da quel preciso momento fu decretato dalla comunità mondiale che ogni nave dovesse avere la radio a bordo. Da alcuni anni a bordo non c'è più il marconista, ma c'è la radionavigazione satellitare.

Anche il web deve mantenere questa nobiltà di propositi e intenti, per scambi di idee e
informazioni, che oltre al divertimento può servire a salvare vite umane.

La radio continua a mantenere le persone in contatto fra loro e a svolgere un'importante funzione sociale oltre che di
informazione e intrattenimento.

Una missione che si è ulteriormente arricchita con l'interazione degli utenti in tempo reale.

Numerose radio oramai, invitano i propri ascoltatori a inviare messaggi vocali con il whatsapp, e la qualità che ne arriva è pressochè da studio, ciò che ne rende una più facile messa in onda. Chiunque da qualsiasi luogo in pochi istanti invia il proprio contributo in studio. E dunque se parliamo di connessione, oggi con la convergenza è ulteriormente migliorata.

Oltre ad essersi saputa reinventare, se la radio saprà continuare a svolgere questa missione, sociale e umana, oltre a
informare e intrattenere, resterà per sempre un mezzo parallelo a tutti quelli esistenti, tv e internet.

Quali sono i momenti della storia che hanno attraversato la tua vita e che hai seguito attraverso la radio ?

A questa domanda rispondono i nostri ospiti di oggi:

**Rita Faragò giornalista da Budapest per RadioInform e ex redazione italiana di Radio Budapest (Ungheria)

***Antonio Di Camillo vicepresidente ARI Pescara organizzatore Fiera Radioamatore e Elettronica;

****ing.Ottorino Odordi

*****dott.Gabriele Pagliuzzi Presidente Radiant & Silicon Parco Esposizione Novegro Milano Linate.


    
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GIORNATA DELLA MEMORIA 2021: STOP AL NEGAZIONISMO
La Giornata della Memoria, ha il proposito di ricordare le vittime del genocidio, cadute durante la seconda guerra mondiale per mano  dei regimi nazifascisti. Principalmente ebrei, omosessuali, testimoni di geova, disabili, rom (zingari). Non meno di 6 milioni di vittime, oltre tutte le altre provocate dal conflitto militare vero e proprio.
La Giornata della Memoria è stata istituita in Italia con una apposita Legge del 20 luglio 2000 n.211, con la quale si da mandato principalmente alla scuola di mantenere vivo il ricordo dell'Olocausto nel nostro Paese. Qualche anno più tardi nel
2005, l'Assemblea delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che associa il 27 gennaio 1945, data della liberazione del Lager di Auschwitz, a questa giornata che assume il carattere di ricorrenza internazionale.
Il tema della giornata della memoria di quest'anno, ma si potrebbe dire da sempre dalla sua creazione, è quello di combattere il negazionismo. Una corrente di pensiero malata, ultimamente rafforzatasi, ma presente già immediatamente
dopo il dopoguerra, dagli anni '50, che mette in discussione l'esistenza stessa,che ci siano realmente state le vittime nei lager e nei campi di concentramento. Semplificando l'Olocausto, a un'invenzione mediatica, messa in scena dai vincitori del conflitto. Non è un caso che proprio  un sondaggio condotto l'anno scorso dall'Eurispes, sottolineava che i negezionisti italiani erano circa il 16,1%, mentre nel 2004 erano appena il 2,7 %.
Il programma espone alcune argomentazioni atte a combattere il negazionismo. Prendendo spunto dalla letteratura fiorita su questo grave disastro dell'umanità. I libri scritti dai testimoni e sopravvissuti all'olocausto. E di cui a titolo di esempio nel video vengono presentate alcune delle loro copertine. L'autore del testo ha voluto sottolineare anche l'importanza e il senso della cultura ebraica, fondata oltre che sul "credo religioso" molto sui libri e la scrittura. Ciò di cui evidentemente temevano di più i nazisti, se si preoccuparono di bruciare i libri durante la notte dei cristalli.
Nella parte finale della trasmissione ascolteremo l'intervento della professoressa Ersilia Polcari docente di italiano e storia al Liceo Morante, e attiva per altro nell'associazione culturale  Evaluna di Napoli, su come affrontare il negazionismo.


Argomenti correlati sul nostro canale:
Strage di Caiazzo;
Il ritrovamento di Sergio De Simone;
Gli internati militari nei Lager;
Heidegger e il Nazionalsocialismo;
Giornata della Memoria Anno 2020;



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Eleonora De Poi, violinista
E’ nata a Vittorio Veneto (provincia di Treviso) nel 1997.
Ha iniziato lo studio del violino all’età di sei anni, per poi proseguire gli studi nel 2011 presso il Conservatorio "A.Steffani" di Castelfranco Veneto.Qui,  sotto la guida di Michele Lot e Stefano Pagliari, si è diplomata nel 2016 con 10, lode e menzione speciale. Si è inoltre appena laureata come Bachelor in Violin Performance al Conservatorium van Amsterdam, avendo come insegnanti Ilya Grubert e Maria Milstein, ottenendo un risultato brillante.Recentemente ha compiuto e ultimato anche studi in viola.
Ha studiato Musica da Camera con Domenico Nordio, Filippo Faes, il Trio di Parma, Frank van de Laar e Paul Scheepers.
Ha partecipato a diverse Masterclass con importanti insegnati:
tra cui Giovanni Guglielmo, Fabian Rieser, Pierre Amoyal, Pavel Vernikov, Eliot Lawson, Yair Kless,Svetlana Makarova e Igor Volochine.
Eleonora De Poi, ha vinto vari concorsi nazionali e internazionali, sia da solista che in formazioni di Musica da Camera:
-premio speciale "Farulli" per il miglior quartetto d’archi al Concorso Internazionale Premio Crescendo di Firenze;
-In duo con il pianista Massimiliano Turchi (TulipDuo) è risultata finalista allo Storioni Festival Prize in Olanda;
-Primo premio al Concorso Internazionale di Musica "Rizzardo Bino" di Brescia, sono stati selezionati a livello mondiale come uno dei dieci "duo" violino e pianoforte, ammessi alla Masterclass in Losanna  con Pierre Amoyal e Pavel Gililov, 
-il duo con Massimiliano Turchi  è stato ospite per un recital durante il Birmingham International Piano Chamber Music Festival & Competition come uno degli otto gruppi selezionati.
Eleonora De Poi si è dunque esibita sia in Italia che all’estero sia da Solista che  in diverse Orchestre in importanti sale:
alla Wiener Konzerthaus, Royal Concertgebouw, TivoliVredenburg di Utrecht, Muziekgebouw di Eindhoven, Bernard Haitinkzaal di Amsterdam, Teatro dal Verme, Palazzo Vecchio "Salone dei Cinquecento" a Firenze, e altre sedi  sia in Italia che all’estero.
Appena l'8 novembre scorso ha partecipato alla stagione del Teatro Verdi di Padova, allestita per la prima volta in digitale per fronteggiare l'emergenza sanitaria, per una


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Fisica e Superconduttori:una svolta nella ricerca

Prof.Giorgio Sangiovanni Uni.Wurzburg e Alessandro Toschi Uni.Wien

Intervista realizzazione e montaggio di Dario Villani

Collaborazione: prof.Angelo Gallippi

Consulenza scientifica dott.Antonio Olivieri, ing.Domenico Morizzi

 

Oggi vi presentiamo una Puntata Speciale.

Si tratta di argomenti già noti, ma che sono a una svolta importante nell'avanzamento

della ricerca. I progressi sono stati pubblicati nel 2017 dalla rivista americana "Science" , su quelli che vengono definiti "circuiti elettronici a resistenza zero" ovvero cosìdetti "superconduttori" che sfruttano particolari proprietà topologiche di alcuni materiali.

L'articolo fa riferimento a una scoperta che è stata compiuta da due ricercatori italiani, il prof.Giorgio Sangiovanni, oggi all'Università di Wurzburg, insieme al prof.Alessandro Toschi dell'Università di Vienna, entrambi ospiti della nostra trasmissione.

Abbiamo lo spunto per chiarire i punti di questa importante scoperta scientifica, ma anche di aprire una finestra sullo stato dell'arte della ricerca in Italia, e purtroppo dell'annosa questione della fuga dei cervelli dal nostro Paese.

Il prof.Sangiovanni proviene da La Sapienza di Roma, considerata una delle migliori a livello europeo, dopo aver fatto il liceo scientifico e per la passione alla musica, ha conseguito perfino un diploma al conservatorio di Santa Cecilia di Roma, per poi trasferirsi in Germania, ed ha una valanga di articoli e pubblicazioni a sua firma. Idem anche per il prof.Alessandro Toschi, proviene anch'egli dalla Sapienza di Roma,  con un elevato numero di libri e articoli a sua  firma, ha seguito da vicino il tema della "superconduttività", e insegna invece all'Università di Vienna.

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Silvia Frigato (soprano) - intervista

Ha studiato pianoforte e si è diplomata in Canto al Conservatorio Statale di Musica di Adria (in provincia di Rovigo).

Si è specializzata nello studio del repertorio sei-e settecentesco.

Nel 2007 ha vinto il IV Concorso Internazionale di Canto  Barocco "Francesco Provenzale" di Napoli e nel 2010 il IV Concorso di Musica Antica "Fatima Terzo" di Vicenza.

Svolge intensa attività concertistica nelle più importanti sedi italiane ed estere, collaborando in qualità di solista, con prestigiosi complessi internazionali e con i più importanti nomi del panorama musicale.

Di Lei, dice la critica:

"coglie perfettamente il senso del recitar cantando. Non solo per la dizione chiarissima, ma soprattutto per la recitazione, appunto, musicale, per la recitazione del canto, un canto cioè che si fa, che è esso stesso recitazione"

e ancora:

"La musica del tempo è a sua volta, tra la più sperimentale che sia mai stata composta:  eseguita con meravigliosa freschezza da Silvia Frigato, soprano dalla voce perfetta per il repertorio barocco e fraseggiatrice sensibile"

Tra gli impegni passati di maggior rilievo, ricordiamo:

-lo Stabat Mater  alla Wiener Konzerthaus, e L’Euridice di Caccini  alla Innsbrucker Festwochen der Alten Musik;

-concerti con l'Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo e

presso la Basilica di San Marco a Venezia con l’Orchestra del teatro La Fenice diretta da Stefano Montanari;

-L’incoronazione di Poppea (Amore) di Monteverdi al Teatro alla Scala in una produzione di Robert Wilson diretta da Rinaldo Alessandrini.

Silvia Frigato, ha inoltre preso parte ad alcuni concerti a Karlsruhe e

a Basilea con la Schola Cantorum Basiliensis e a Losanna con Il Canto d’Orfeo diretto da Gianluca Capuano.

Il tutto sempre riscuotendo  un grande successo di pubblico.

Ha inciso per numerose etichette e le sue registrazioni sono state trasmesse da RAI, Radio France, BBC, ORF e da altre emittenti europee.

Il resto è scritto negli annali che girano sul web

Oggi Silvia Frigato è ospite della nostra trasmissione per una breve intervista.

(Intervista realizzazione e montaggio di Dario Villani)

 

 

 

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Francesca Seri (flautista) - intervista

Veneziana, diplomata al Conservatorio Cesare Pollini di Padova nel 1988. Si perfeziona successivamente con Aurèle Nicolet e Marzio Conti. Nel 1989 è primo flauto solista dell’Orchestra da Camera di Venezia, con tourné in Italia e all'estero. Nel 1996 è primo flauto dell'Orchestra Sinfonica Europea e dieci anni dopo, con lo stesso ruolo è nell'Orchestra Filarmonica del Veneto.

Per due volte di seguito ha vinto il 1°Premio di Musica da Camera del Concorso Gradus ad Parnassum di Venezia.

Ha registrato per la radio di Trieste, Zagabria, Lubiana, nonchè per quella belga e tedesca.

Numerose anche le incisioni discografiche, fra cui ricordiamo la raccolta "Sulle Note del Passato" con un ricchissimo repertorio di brani per flauto e chitarra.

Nel 1994 ha fondato l'Accademia Giuseppe Verdi, che oggi raccoglie oltre 650 allievi e 40 insegnanti,

che tra l'altro rilascia anche il Trinity College Awards.

E' anche compositrice.

Con la storica dell'arte Silvia Gramigna ha scritto un libro di educazione all'ascolto dal titolo "Sentire l'arte".

E' membro di numerose giurie di concorsi nazionali e e internazionali.

Ha un attivo di oltre 850 concerti, che insieme alle sue iniziative, raccolgono grande successo di pubblico, e anche il favore della carta stampata.

E per altro è spesso ospite di numerose trasmissioni televisive e radiofoniche.

Vanta fra l'altro di avere quale quadrisavolo, Giuseppe Verdi. Nella sua attività la seguono anche i figli che compiono anch'essi studi musicali e conservatorio.

(Intervista realizzazione e montaggio di Dario Villani)

(Commento musicale brani eseguiti da Francesca Seri e tratti da: Alessandro Santini sonate per flautoFrancesca Seri "L'Offerta musicale".

 

 

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Altre Servizi disponibili su youtube


Tournè al San Carlo di Napoli dei Berliner Philarmoniker
Questa è una delle interviste a cui tengo di più. Riguarda la tournè al San Carlo di Napoli dei Berliner Philarmoniker. Intervista sulla storia dell'orchestra con il Sovrintendente Maishenko. Il sovrintendente reagiva ottimamente all'intervista, e questo per noi giornalisti è sempre un bene. Non tutti sanno però che il giornalista quando fa una intervista volante, come in questo caso, registrata in fretta e furia all'Excelsior di Napoli, non c'è tempo per accordarsi sulle domande e tutto il resto. Quindi devi fare un po da regista, e semplicemente badare non alla tua parte, ma riprendere e far parlare l'interlocutore. Come noterete il risultato è moderatamente interessante. Purtroppo il mio lavoro non è improvvisazione, soprattutto in casi del genere. E non posso dimenticare come in questa occasione ci fu l'apporto dell'intera redazione di Colonia per farmi realizzare invece l'intervista con Claudio Abbado. Dunque telefonate, cavo dell'eurovisione per lo studio RAI (prima si usava così), FAX, accordi con gli addetti stampa..... E indovinate cosa succede? All'appuntamento all'Excelsior, arriva il Sindaco Bassolino, tomo tomo calmo calmo (o cacchio cacchio...!!!) si afferra Abbado sotto al braccio e se lo porta via...e salta l'intervista!!! Per altre situazioni Bassolino l'ho intervistato spesso. Proprio per la DLF, portai in trasmissione lui e l'allora Presidente della Regione Anonio Rastrelli, in un servizio dedicato al turismo germanico in Campania... Che possiamo dire, lo perdoniamo per avermi soffiato Abbado?? Mah....qualche anatema glielo ho lanciato credetemi!!!

 
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Orchestre tedesche in Campania
Spesso per il Servizio Italiano della Deutschlandfunk di Colonia, mi capitava di raccogliere interviste e molto materiale registrato che non riuscivo a smaltire. E'chiaro che per tutta Italia ci sono e c'erano numerosi festivals di musica classica a cui partecipavano artisti da ogni parte del mondo. Proprio per questo era difficile poter individuare il punto d'attualità interessante per mettere in onda il tutto. Allora, come in questo caso, mi inventavo dei collages di un solo unico pezzo che raccoglieva più interviste e che andavano giusto bene a coprire l'intera seconda parte del programma Italiano, che come forse ricorderete era impegnato per i primi 12 minuti dal giornale radio e dalla rassegna stampa dei giornali tedeschi in edicola il giorno dopo (il programma andava in onda la sera dope le undici su onde medie e copriva tutta l'Italia). Devo dire che non sempre il direttore Ritter me la faceva buona. Il più delle volte oltre ad avere un palinsesto impegnato, sono convinto tirasse per aria una monetina per il testa o croce...e quindi la spuntavi. In questo piccolo contenitore ci sono 3 personaggi. --Il pianista Lonquich, famosissimo perchè ha suonato anche con Umberto Benedetti Michelangeli; -Hans Dieter Hutchild direttore della Orchestra di Stoccarda, noto per aver lavorato anche per Uto Ughi: e infine l'organista; -Stefan Niebel organista per un concerto alla Basilica di Pompei... Come potete immaginare è sempre stato molto divertente inventarsi queste interviste e registrarle.
(nella foto Alexander Lonquich)

 
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Wolfgang Sawallish
Partecipazione dell'Orchestra dell'Opera di Stato di Monaco alle Panatenee Pompeiane, direttore Wolfgang Sawallish.

Intervista realizzata per il Servizio Italiano della Deutschlandfunk Koln Germania.



  
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Katia Ricciarelli, ma anche la compagnia del San Carlo a Seoul per la KBS
Radio Korea International è il servizio radiofonico per l'estero della Korean Broadcasting System di Seoul Repubblica di Corea del Sud. Oggi il servizio dispone di un programma televisivo via satellite in inglese e coreano. Mentre c'è un ampio sito web tradotto in più lingue. Il programma radiofonico in Italiano venne inaugurato in occasioni delle Olimpiadi del 1988 e durò fino al 1994. Durante questo video vi proponiamo una raccolta di servizi realizzati nel 1994, anno in cui lavorai per la redazione italiana, come esperto di madre lingue, annunciatore, produttore, giornalista.
Ci sono alcuni pezzi rari, come l'intervista a Katia Ricciarelli, ospite dell'auditorium KBS, senza dubbio un pezzo non eclatante, visto che la signora rispondeva quasi a monosillabi. Manca ad esempio il pezzo sulla tourné del San Carlo che portò a Seoul l'Ernani, e sicuramente ancora negli archivi coreani. Invece ci sono altri pezzi, come il campionato di volley quello di basket militare, la presenza del Banco Napoli a Seoul, l'attività del Istituto di Cultura e quello per il Commercio Estero, e la Festa della Repubblica con intervista all'Ambasciatore Martino. Buon ascolto.

(NB la registrazione include alcuni servizi realizzati a Seoul e si apre proprio con l’intervista alla Ricciarelli)


   
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