RADIOMAGAZINE    26/5/2002

Salve amici al microfono Dario Villani.

Il 17 Maggio scorso  si è celebrata  la Giornata Mondiale delle Telecomunicazioni indetta dalla  Unione Internazionale delle Telecomunicazioni. Tema centrale: ICT/Information  Communications Tecnologies per tutti: dare a ciascuno i mezzi per superare il Digital Divide. Per questa giornata, la   ITU ha richiamato  i Paesi membri a fare il punto della situazione dell’ICT nelle proprie aree, soprattutto in relazione all’accesso delle donne  alle nuove tecnologie,  l’abbattimento delle barriere sessuali, geografiche e  all’esame delle legislazioni vigenti, nonché alla possibile adozione di nuove politiche per garantire l’uguaglianza all’accesso.   Da qui ad un mese l’UIT si aspetta che tornino indietro dei rapporti, su come questa giornata è stata celebrata localmente, e dove naturalmente potranno scaturire elementi interessanti. A tale proposito ascoltiamo innanzitutto il messaggio per il WTD, inviato ai Paesi membri dal segretario generale della ITU, Yoshio Utsumi.

///messaggio Utsomi///

Lettura della traduzione in italiano sotto riportata///

Fin qui il segretario generale della ITU Yoshio Utsumi.

Un messaggio per questa giornata, è stato inviato  anche dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi A.Annan, che dichiarandosi d’accordo sull’importanza delle ICT, ugualmente a Utsomi, ha poi rimarcato di come le ICT possano aiutare la democrazia,  facendo dei governi, delle istuituzioni più trasparenti. Sfortunatamente però quei Paesi e comunità che più necessitano di un potenziamento dell’ICT, ha detto Kofi Annan, sono quelli che meno possono avantaggiarsi di questi mezzi. Questa giornata, ha concluso Annan, ci permette di agire urgentemente perché tutte le persone del mondo  possano giovarsi della rivoluzione dell’ICT.

Ed ora ci colleghiamo telefonicamente con il dott.Mazzoni, addetto stampa di FEDERCOMIN, la federazione di confindustria che riunisce tutte le massime aziende di telecomunicazioni italiane. Pronto mi sente?

La sento benissimo, buongiorno.

Allora come si celebra in Italia questa giornata e cosa si fa per la riduzione del Digital Divide?

Dunque, intanto c’è da dire che come gli ascoltatori sapranno, il governo italiano con il ministro Stanca, ha messo in piedi un progetto che parte tra l’altro dal G8, per costituire una task force che aiuti i Paesi in via di sviluppo a superare il Digital Divide. Superare il Digital Divide, superare cioè quella carenza d’informatizzazione, che contraddistingue moltissimi dei Paesi del mondo, vuol dire anche dare a loro una possibilità di sviluppo perché si connettano al resto del mondo e soprattutto creino dei modelli, che diano delle garanzie di trasparenza nella gestione del Paese, per cui poi, gli aiuti che vengono forniti a questi Paesi abbiano un buon fine. Perché come tutti sanno spesso in molti di questi Paesi, gli aiuti che sono stati dati  in passato, sono finiti o in mano a dei capi poco corretti, che li hanno utilizzati a fini personali o sono finiti per finanziare armi e cose analoghe. Quindi oggi per aiutare questi Paesi, il superamento del digital divide è il modo per dare meglio degli aiuti economici per far sviluppare il Paese. Le aziende italiane sono presenti nella task force, in maniera massiccia, costituiscono praticamente la task force messa su dal MIT Ministero dell’Innovazione Tecnologica, e ci sono le aziende di FEDERCOMIN, alcune fra le più importanti, fra l’altro, del panorama economico italiano.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan  ha detto: “ se i Paesi in via di sviluppo vogliono evolversi nell’economia mondiale, dovranno mettere tutto il loro impegno nel partecipare efficacemente a processi e forum dedicati alle politiche tecnologiche”.

Certo. Questo è uno dei punti chiave su cui praticamente i Paesi sviluppati stanno operando anche attraverso l’ONU. Perché in questo progetto del G8,  è dentro anche l’ONU, proprio per creare un incentivo ed un interesse. Perché ci sono purtroppo ancora delle resistenze, ce le abbiamo in Italia, voglio dire anche nei Paesi evoluti,  delle resistenze alle innovazioni tecnologiche, quindi figuriamoci in questi Paesi, quindi ci vuole una sensibilizzazione da parte di tutti gli organismi.

Ecco, si è lontani dall’aver usato al massimo delle sue potenzialità l’ICT, soprattutto se si pensa a zone rurali, e in rapporto al livello di Educazione, età, sesso. Non credo che questo problema riguardi l’Italia, ma soprattutto i Paesi del Terzo Mondo?

Beh diciamo che riguarda poi un pochettino tutti, perché come dicevo ci sono resistenze anche in Italia, alla crescita. Certo i dati FEDERCOMIN, oggi evidenziano che per esempio tra Sud e Nord non c’è un gap d’informatizzazione, come c’era invece un gap tecnologico vent’anni fa ad esempio a livello di elettrodomestici casalinghi, cioè frigorifero, lavatrice e lavastoviglie, il gap tra Nord e Sud era un gap di ricchezza, per cui a Nord c’era molta tecnologia a Sud molto meno. Oggi il gap informatico tra Nord e Sud è quasi abolito, diciamo tra Nord e Sud c’è un anno di ritardo ma non più di quello.

Ma come superare le disuguaglianze in questo campo? Visto che le stesse tecnologie non sono  esse stesse che un punto di partenza?

Mah, uno dei modi è indubbiamente il punto di partenza di ognuno di noi, cioè la scuola, è da lì che deve partire, scuola e formazione. Questo è il modo per superare tutti i gap. Mi sembra che in questo momento il governo sia molto attento a questo problema, e a partire dal fatto stesso che abbiano creato un ministero dell’innovazione tecnologica,  vuol dire possedere una sensibilità al  problema, il fatto che il ministro Moratti stia parlando sempre più insistentemente di mettere fra i primi punti dell’insegnamento, quello dell’informatica, vuol dire aiutare a superare questo gap.

Proprio di recente è tornata alla ribalta della stampa, la relazione annuale presentata a fine anno da Rodotà e non sono ancora spente le polemiche a proposito del Global Forum di Napoli, dove i tafferugli e i linciaggi hanno fatto passare in secondo piano la rivoluzione tecnologica in atto. Che cosa ha da dire in merito.

Rendiamoci conto che questo è tutto un mondo in assestamento, d’altra parte il controllo è anche un problema di sicurezza, pensiamo nelle città alle telecamere disposte ovunque,  aiuta anche delle indagini dell’assassinio di Marco Biagi il fatto ci fossero telecamere che hanno fatto delle riprese….

Aiuta anche l’esistenza di dati dei telefonini risalenti a cinque anni fa….

Va be….

A proposito del Global Forum, quella polemica, i linciaggi, si è un po’ coperto tutta la rivoluzione tecnologica in atto? Si è parlato pochissimo poi in realtà di quello c’è stato al Global Forum, delle conferenze, dei grandi piani di sviluppo?

Ma perché appunto  spesso questo è anche tra virgolette, un difetto del sistema, che ci si affeziona di più alla notizia clamorosa, importante, e ci si dimentica dei grandi temi che andrebbero invece incentivati dalla stampa, e che sono quelli di dar corso ad uno sviluppo tecnologico e incentivarlo attraverso articoli e messaggi radiotelevisivi, per dar corso allo sviluppo. Perché ricordiamoci che ogni mese perso, perché oggi non si parla più di anni ma di mesi, perché la tecnologia ha una obsolescenza che è in termini di mesi non più di anni, può causare dei danni al Paese che non si adegua.

Concludo riferendomi alla circolare inviata da Utsomi, che invitava i Paesi membri dell’UIT a celebrare questa giornata con conferenze e dibattiti, cosa possiamo dire per quanto riguarda la FEDERCOMIN?

Noi celebriamo tutti i giorni le telecomunicazioni, con i nostri studi e i nostri rapporti…

Ma la stampa non da il giusto rilievo dicevamo?

No, la stampa non da il giusto rilievo a quelli che sono i nuovi indirizzi e le novità.

Però l’impegno da parte vostra c’è…

Noi ce la mettiamo tutta, ed abbiamo il 28 maggio a Roma un convegno sulla radio che va su INTERNET e questo è il futuro della radio, e parleremo dell’evoluzione della radio in questo senso per esempio. Che è un qualcosa che tutti ignorano, ma il futuro della radio è su INTERNET, e non è più nel vecchio apparecchio, nella radiolina che ci portavamo allo stadio appiccicati all’orecchio.

Grazie per aver partecipato alla nostra trasmissione e a risentirci.

Grazie a voi.

Ed ora ci colleghiamo telefonicamente con Enzo Annunziata responsabile del sito web italiano della Chiesa Avventista, notoriamente molto impegnata sui problemi del Terzo Mondo. Cosa possiamo dire su quello che fa la Chiesa per l’eliminazione del digital divide?

La Chiesa Avventista svolge la sua attività ormai da oltre 150 anni, in oltre 210  Paesi del mondo, è conosciuta da tutti come la Chiesa del Servizio, proprio per la sua solidarietà nei confronti delle persone, che si trovano nel bisogno, a prescindere dalla loro fede politica, religiosa, qualunque sia il loro stato sociale, la razza, il sesso e così via. La chiesa è impegnata attivamente nel sociale, e proprio grazie alla realizzazione di progetti di cooperazione e di sviluppo, di emergenza e di soccorso, aiuta i Paesi del Terzo Mondo, ad uscire fuori da questa “empasse” che hanno. Questo riguarda anche le nuove tecnologie, è molto impegnata infatti nel campo dell’educazione, con le sue scuole, con le sue risorse e proprio perché la Chiesa Avventista crede nella dignità dell’uomo su questa terra, cerca già da ora di alleviare le sofferenze e le differenze di coloro che vivono delle situazioni particolari, nel campo dell’educazione, è considerata infatti la prima chiesa  evangelica, dopo quella cattolica, che si impegna nel campo dell’educazione.

In che misura all’eliminazione del digital divide vengono impiegati anche i fondi dell’8per mille?

Mah, i fondi dell’8permille, vengono impiegati per diversi tipi  di attività di cooperazione e sviluppo, e quindi ci sono diversi progetti dove viene adoperato questo denaro, che viene dato dalle persone attraverso la denuncia dei redditi, perché credono che la Chiesa Avventista utilizzi questo danaro, non per scopi di culto o di religione, ma per scopi educativi e sociali. E vengono utilizzati soprattutto nell’educazione e per eliminare anche questo divario che esiste fra i Paesi del Terzo Mondo e quelli occidentali.

E prima di concludere lanciamo il nostro sondaggio di oggi:

“Che proposta avete per l’eliminazione del digital divide?”.

Inviate le vostre risposte alla AWR Europe CP 383 47100 Forlì Italia

e-mail europe@awr.org;  il sito web è awr.org

E presso questi indirizzi potrete richiedere anche il testo della trasmissione, il regolamento per i diplomi awr, e la lista di corrispondenza per fare amicizia coi nostri ascoltatori. Grazie per l’ascolto e un saluto da Dario Villani.

 

 

 

 

 

 

 

 World Telecommunication Day
17 May 2002
“ICT for all:
empowering people to cross the Digital Divide”

                                               Message from Yoshio Utsumi
                                               Secretary-General
                                International Telecommunication Union

Dear Friends,

Information and communication technology (ICT) may be the most powerful tool for social and economic change since Gutenberg and the invention of the printing press. But we must not forget that much had to be done before people had access to books on a widespread scale. And so it is with access to ICT.

Access to information technology can help to launch small companies and groupings of artisans in the poorest and most isolated areas of the world and bring them into the mainstream of national and even global markets.

Information technology makes it possible to leapfrog poor infrastructures so that distance from markets is no longer a drawback and poor distribution channels a thing of the past.

ICT offers the possibility of delivering basic health and education services more efficiently because people can have access to them from their own homes and communities.

ICT can help in the agricultural area, with farmers and farming communities having speedy access to information on weather reports, new production techniques and markets, all of which can serve to improve productivity. Traders and entrepreneurs can also benefit from information and opportunities for promoting their businesses nationally, regionally and globally.

ICT can also be extremely effective in improving governance. It gives a voice to people in developing countries, who have been isolated, invisible and silent, and lets them speak out regardless of their gender and where they live.

But access to ICT has not been equitable. The use of the technology and the access to it varies greatly among countries, and within countries, too, between urban and rural areas, between the rich and the poor, between the educated and the illiterate, between men and women.

Much has already been done in the way of technology, but more action is needed by governments and by civil society if all humanity is to benefit from ICT. The technology is only the beginning and, in a sense, the easy part. The hard part is how the technology is used in the less tangible areas of politics, business, culture and law.

To address this complex issue, ITU Members have chosen as this year’s theme for World Telecommunication Day: ICT for all — empowering people to cross the Digital Divide.

Considering the enormous power of ICT for socio-economic development, it is essential that opportunities to access ICT be given to all those who have been unable to participate fully in a knowledge-based digital economy.

We must use the power of ICT in such a way that people can improve their economic, social and cultural well-being. We need strong government commitment to strategies that increase the spread of ICT. This is crucial for the success of any development initiatives and for the future of the millions of people in the world today who still have not heard a dial tone. The task is daunting, but we must overcome it if we are to keep the promise of the Information Society.    Yoshio UTSUMI

 

Messaggio di Yoshio Utsumi Segretario Generale dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni

traduzione a cura di Dario Villani

 

L’ICT Information Telecommunications Tecnologies, possono essere lo strumento più potente per i cambiamenti socio economici da Gutenberg e l’invenzione della stampa.

Ma non dobbiamo dimenticarci di tutto quanto è stato fatto prima che tutti potessero avere accesso ai libri. E’ la stessa cosa per l’ICT.

L’accesso all’ICT può aiutare piccole e medie imprese, gruppi e artigiani, a farsi conoscere nelle zone più disparate del mondo e ad uscire dal proprio isolamento.

L’ICT permette di risolvere i problemi delle infrastrutture, e le distanze che separano i mercati non rappresentano più un incoveniente,  i circuiti di distribuzione poco efficaci diventano una cosa del passato.

L’ICT offre la possibilità di fornire i servizi essenziali per la sanità e l’educazione, in modo più efficace per chiunque, ed accesso dal proprio domicilio o dalla propria comunità.

L’ICT può inoltre rappresentare un aiuto all’agricoltura, dondo un accesso rapido ad informazioni meteorologiche, ai nuovi mercati e alle nuove tecnologie di produzione, ciò che ne permette il miglioramento. Commercianti e imprese, possono attingere ad informazioni e opportunità offerte per la promozione delle proprie attività su piano nazionale, regionale e mondiale.

L’ICT può anche essere estremamente efficace nel miglioramento dei metodi di governo. L’ICT da la parola ai popoli dei Paesi in via di sviluppo che finora sono stati isolati, invisibili e in silenzio e permette loro di esprimersi, indipendentemente dal sesso e da dove vivono.

Ma l’accesso all’ICT non è stato finora equo. L’utilizzazione delle tecnologie e l’accesso a queste, varia considerevolmente da Paese a Paese, tra zone interne, urbane e rurali, da zone ricche e zone povere, fra istruite e non istruite, fra uomoni e donne.

Molti sforzi già sono stati fatti in materia di tecnologie, ma c’è ancora molto da fare da parte dei governi, perché la società civile possa giovarsene. L’impiego delle tecnologie  non è altro che il principio, la parte più facile; quella più difficile è il modo in cui possa essere utilizzata, nel campo della politica, affari, cultura e diritto.

Per trattare questo soggetto, i membri della UIT hanno scelto quest’anno il seguente tema per celebrare il WTD: “Tecnologie dell’informazione e della comunicazione per tutti: dare a ciascuno i mezzi per superare il digital divide”.

Tenuto conto del potenziale enorme dell’ICT per lo sviluppo socio-economico, è necessario che l’opportunità di accedervi sia garantita  a tutti quelli che finora non l’abbiano potuto fare, per partecipare ad una comunità econimica digitale fondata sulla conoscenza.

Dobbiamo utilizzare il potenziale dell’ICT nella maniera tale che i popoli possano migliorare le loro condizioni economiche, sociali e culturali.  Abbiamo bisogno che i governi si dedichino fermamente alle strategie per accelerare l’accesso all’ICT. Tutto ciò è di vitale importanza, per il successo di tutte le iniziative di sviluppo e  per l’avvvenire di milioni di persone nel mondo,  che finora non hanno ancora avuto  il via libera. L’impegno è gravoso,  ma dobbiamo superarlo se vogliamo accettare le sfide e le promesse della società dell’informazione.

Utsomi.

 

 

World Telecommunication Day
17 May 2002
“ICT for all: empowering people to cross the Digital Divide”

Message from Kofi A. Annan
Secretary-General
United Nations

 

The theme of this year’s observance of World Telecommunication Day is “ICT for all: empowering people to cross the Digital Divide”.

 

The digital revolution holds great promise for prosperity and progress.  Access to information and communication technologies (ICTs) can catapult small and medium-sized firms directly into the heart of regional, national and global markets.  Telemedicine can provide access to up-to-date health and medical information to even the most remote communities.  ICTs can facilitate low-cost distance learning.  And they can empower civil society, strengthen democratic institutions and make governments more transparent and accountable.

 

Unfortunately, those countries and communities that most need the boost that ICTs can provide are least able to take advantage of it.  Low levels of literacy and education have contributed to an “access gap” within the Digital Divide.

 

The role of women is particularly crucial.  Women make up 60 per cent of the world’s poor.  Experience has shown that when women are empowered, the benefits are felt in entire families and communities.  It is essential to promote access and use of ICTs among women.  We must also encourage more women, in both developed and developing countries, to join the ranks of ICT creators, designers and decision-makers. 

 

On World Telecommunication Day, let us resolve to bridge the Digital Divide between countries, between rural and urban areas, between rich and poor, between educated and illiterate populations, and between men and women.  And let us act urgently so that all the world’s people can benefit from the potential of the ICT revolution.

 

 

 

Kofi A. Annan
Secretary-General
United Nations

 

 

 

 

Messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi A.Annan.

traduzione a cura di Dario Villani

Il tema della Giornata Mondiale delle Telecomunicazioni di quest’anno è stato “ICT per tutti: dare a ciascuno i mezzi per  superare il digital divide”.

La rivoluzione digitale pone delle grandi prospettive per la prosperità e il progresso. L’accesso all’ICT/Informazione e tecnologie delle comunicazioni, può catapultare piccole e medie imprese, direttamente nel cuore dei mercati regionali, nazionali e globali. La telemedicina può provvedere a trasmettere dati molto importanti anche verso comunità remote. E l’ICT può abbassare i costi per l’apprendimento e la formazione a distanza. L’ICT può inoltre contribuire alla formazione della società civile e a rafforzare la democrazia, facendo dei governi delle istituzioni più trasparenti.

Sfortunatamente quei Paesi e comunità, che più necessitano di  un  potenziamento dell’ICT, sono quelli che meno possono avantaggiarsi di questi mezzi. Basso livello d’istruzione e alfabetizzazione, hanno contribuito all’ampliamento del cosiddetto gap del “digital divide”.

Il ruolo delle donne è particolarmente cruciale. Le donne rappresentano il 60% della popolazione mondiale povera. L’esperienza ha mostrato che quando le donne sono impoverite, tale situazione si ripercuote nell’intera famiglia e nella comunità. E’ necessario promuovere l’accesso all’uso dell’ ICT fra le donne. Dobbiamo  incoraggiare molte donne, nei Paesi svilupatti o in via di sviluppo, ad unirsi agli sforzi dei realizzatori dell’ICT e partecipare alle loro decisioni .

Il WTD, ci permette di  considerare le soluzioni per superare il Digital Divide fra i vari Paesi, fra le aree urbane e rurali, tra ricchi e poveri, fra zone alfabetizzate  e istruite, e fra uomini e donne. E ci permette di agire urgentemente perché tutte le persone del mondo possano giovarsi della rivoluzione dell’ICT.