PERCHE’  UN PROGRAMMA SUL RADIOASCOLTO?

 

CHI SI OCCUPA DI QUESTI ARGOMENTI OGGI?

Fare un programma radiofonico sul “radioascolto” significa principalmente offrire un servizio ai propri ascoltatori e mentenere con loro un filo conduttore. Ad essere d’accordo con questa teoria, era Arne Skoog inventore del programma “Sweden Calling Dxers” in onda sull’emittente internazionale di stato svedese ad onde corte. Quasi tutti i programmi di questo genere, offrono al loro interno informazioni utili per chi segue le emittenti internazionali. L’idea nacque per una necessità ben precisa ed anche per una questione di mutua assistenza fra le radio ad onde corte. Le emittenti presenti sulle “short wave”, per una questione tecnica, legata alla propagazione ionosferica di questo tipo di onde, che cambia in virtù dei mutamenti stagionali, devono cambiare le loro frequenze di emissione almeno quattro volte l’anno.          Per questo motivo le radio internazionali, cominciarono a mettere in onda dei bollettini per informare gli ascoltatori sui cambiamenti di frequenza dei propri programmi. Successivamente, si pensò di fornire anche le frequenze delle altre radio in una sorta di “prossimamente”. A questo tipo di programma, molto seguito soprattutto fra i radioamatori, si aggiunse la collaborazione diretta degli ascoltatori che cominciavano a segnalare anche l’ascolto di emittenti a lunga distanza. La sigla “DX” significa appunto D=Distanza X=incognita e viene attribuita ad emittenti di lunga distanza e molto difficili da ascoltare. Una delle prime radio ad occuparsi di questo tipo di programmi, fu, come abbiamo detto Radio Sweden, che tuttora produce “Media Scan” condotto dal giornalista George Wood. In questa trasmissione, la radio svedese propone non solo orari e frequenze, così come citavamo prima, ma anche informazioni più circostanziate sul mondo dei media e della comunicazione. Che sia stata proprio la radio svedese, ad inventare questo tipo di programma, non è un caso. Siamo nel Paese del sole a mezza notte. Le notti artiche costringono le popolazioni a lunghi soggiorni in casa, e per questo motivo un po’ tutti hanno dovuto trovarsi dei passatempi.

Il radioascolto, nei Paesi scandinavi, è talmente diffuso, che esistono delle associazioni che raccolgono, decine di  migliaia di appassionati. In Finlandia questo tipo di associazioni vengono riconosciute come associazioni giovanili e godono di contributi statali. Il televideo finlandese, addirittura, fornisce notizie per i Dxers… ed ultimamente  sono sorte delle radio private che ritrasmettono programmi internazionali dalla BBC, Voice of America, Deutsche Welle, R.Australia etc.

Un altro Paese, che da sempre ha dato man forte al radioascolto, è l’Olanda. Radio Nederland Wereldomroep (Internazionale) iniziò negli anni ’60 a parlare di radioascolto, e uno dei temi fu quello di dare aiuto agli ascoltatori ciechi, grazie al contributo di Arthur Cushen. Non c’erano ancora computers, e Cushen spiegò in una serie di programmi, come aveva fatto a superare il suo handicap per scrivere alle radio e soprattutto per poterle ascoltare. Alcuni anni più tardi Cushen, venne investito di un importante mandato dal governo del suo Paese, la Nuova Zelanda. Oggi Radio Nederland offre dei vastissimi reportage dedicati al radioascolto, uno è “Media Network” in Inglese e l’altro “Radio Enlace” in Spagnolo. In queste due trasmissioni si parla delle radio ad onde corte e di come riceverle e tutte le novità correlate al loro ascolto. Inoltre vengono offerti tutta una serie di servizi in rete, come ad esempio una lista con le caratteristiche tecniche di tutti i ricevitori radio ad onde corte presenti sul mercato, di tutte le marche e di tutte le Nazioni, con una accurata analisi da parte degli esperti di Radio Nederland. Oltre a questo ci sono delle pubblicazioni dedicate alle antenne, oppure su come trovare un club o una associazione di radioascolto più vicino alla propria abitazione.

Ci sono poi altre emittenti che trasmettono  programmi del genere, che sempre più di sovente è affiancato alle notizie sulle nuove tecnologie e INTERNET, ma anche sul fenomeno della CB, gli SWL e i radioamatori. Talvolta questi programmi hanno assunto il carattere di trasmissioni dedicate al mondo della comunicazione. Per questo inglobano tutta una serie di argomenti correlati, quali ad esempio le manovre di Rupert Murdoch o di Berlusconi, oppure le nuove emittenti televisive nascenti sulle piattaforme digitali su satellite. Molto spesso si tratta poi anche dei palinsesti sia di emittenti radiofoniche che di quelle televisive, per analizzarne il carattere.

Doppo tutte queste considerazioni, è difficile definire esattamente quello che può abbracciare un programma sul “radioascolto” o come alcuni chiamano un programma “DX”.

In campo internazionale, ricordiamo che hanno un programma dedicato al radioascolto tutte le seguenti emittenti di Stato: Radio Exterior de Espana, Radio Vlanderen International e RTBF Belgio, Radio Portugal (RDP), BBC, Radio France Internationale, Deutsche Welle, Radio Budapest, Radio Canada, Radio Mexico, Radio Argentina, Radio Korea International (KBS), Radio Australia, Radio New Zealand, HCJB La Voz de los Andes Quito Equador, e altre.

Una loro attenta analisi, può far comprendere il motivo del perché realizzare una trasmissione sul “radioascolto”.

Come si evince, tal tipo di programma è stato finora trasmesso da emittenti statali internazionali, che dispongono di servizi per l’estero in più lingue. Esistevano in passato anche delle trasmissioni dedicate al radioascolto in Italiano, di cui ricorderemo alcune: “Club DX” di Nazario Salvatori in onda sul servizio italiano della Deutsche Welle/Deutschlandfunk, “Contatto” in onda sul servizio Italiano della BBC, o altri su Radio Portogallo, Radio Budapest, Radio Praga. Programmi che hanno seguito il destino delle loro trasmissioni: ad esempio la radio tedesca chiuse con il programma italiano numerosi servizi in lingue straniere, a seguito di misure restrittive economiche dettate dall’arrivo dei disoccupati dall’Est Europeo. E sempre questioni politico-economiche, la scarsezza di mezzi economici, hanno cancellato tal tipo di trasmissioni, e non la mancanza di ascoltatori. Claudio Dondi, diceva, che dovunque ci sia un programma fatto bene, ci saranno degli ascoltatori pronti ad ascoltarlo!

 

                                                   

Indietro

Home page

Avanti